Nella giornata di ieri l’Inps ha diffuso i dati aggiornati al 24 aprile 2020 sulle richieste delle integrazioni salariali pervenute dalle aziende per fronteggiare l’emergenza Codid-19. A destare preoccupazione, in particolare, sono le tempistiche di erogazione per le richieste di pagamento diretto da parte dell’Istituto Previdenziale in favore dei lavoratori. Per la Cassa Integrazione Ordinaria i dipendenti interessati sono 1.345.588, mentre per l’Assegno Ordinario del Fondo di Integrazione Salariale ammontano ad 1.293.130, per un totale complessivo di 2.638.718, per i quali le prestazioni relative al mese di marzo devono essere erogate direttamente sul conto corrente personale.
Di questi sono solo 120.800 ad aver ricevuto il pagamento da parte dell’Ente erogante, meno del 5% dei beneficiari.
Ancor più sconfortante la situazione per la Cassa Integrazione in Deroga, di competenza delle singole regioni, chiamate ad autorizzare le istanze aziendali prima di trasmetterle all’Inps per il pagamento.
Ebbene: nella Regione Lazio – una delle più efficienti – su 76.750 lavoratori per i quali il diritto alla Cig in Deroga è già stato accertato, solo 1.280 hanno ricevuto il pagamento, meno del 2%. Se questo non è il momento delle polemiche, non può tacersi, tuttavia, la preoccupazione per i mesi a venire per le prospettive di milioni di lavoratori, obbligati ad affidarsi ad un sistema che alla fine di aprile ancora non è stato in grado di erogare loro il compenso del mese di marzo e dal quale, visto il cronoprogramma della fase 2, dovranno attendere anche le mensilità di aprile ed in molti casi anche quelle di maggio.
Di questo passo sarà difficile che le attività obbligate ad aprire i battenti nei prossimi mesi potranno contare su consumatori in grado di sostenere spese per acquisti di beni e servizi.